2019

Fuoco nei vigneti. Il 28 giugno, un episodio di canicola estrema, accompagnato da uno scirocco cocente, devasta i vigneti di quelli che non si erano premuniti di ascoltare il meteo e che, quindi, non avevano fatto il trattamento con lo zolfo, anche il giorno prima. 52° nel Gard. Le previsioni meteo a dieci giorni ci hanno salvato. A maggio, il tempo volge al freddo, bruscamente, per poi cedere davanti a un’estate canicolare. Raccolta precoce in pianura, perché la vite si riprende. Poi, il 12 settembre, la pioggia, magicamente, fa riprendere le maturazioni e rallenta il ciclo, per una crescita prolungata e profonda.

Il Syrah è ricco, la Mourvèdre fantastica, la raccolta voluminosa, la cantina si riempie di botti, per la prima volta: rompo il salvadanaio per acquistarne di nuove. A partire dalla primavera, la degustazione dei vini, così ben definiti, è tutta un gran piacere, e si fa sul posto. Mi prende la voglia di cantare. Il Clos des Fées, leggero, tra potenza e tensione, la Petite Sybérie strutturata, sferzante come una spada, e quasi nodosa alla fine. L’annata sopravviverà anche dopo di me.